lunedì 3 novembre 2014

Ex manicomio Mombello-Limbiate

"..e quelli che non capiscono niente spiegano tutto agli altri.
Loro possono entrare nella stanza numero sette.
Forse è proprio lì che stanno di giorno,con le tapparelle abbassate,
perché la luce gli fa male ancora." 
Mostri, Tiziano Sclavi





Sabato scorso con gli amici siamo andati a visitare l’ex ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, famoso come il manicomio di Mombello.
Armati quindi di macchine fotografiche,scarpe alte,torce,cibo e un pò di sana follia siamo partiti alla volta di Limbiate,in provincia di Monza e Brianza.
Non sapevamo cosa aspettarci da questa visita ma fin da subito ci è stato chiaro che gli stabili sono oggi in un grandissimo stato di degrado e abbandono,ma nel corso del Novecento questo è stato l’ospedale psichiatrico più grande d’Italia e ha ospitato migliaia di persone,si dice infatti che proprio in questo luogo sia morto Benito Albino Bernardi,primogenito di Benito Mussolini,il Duce, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita rinchiuso in questo manicomio.
L'ex ospedale psichiatrico si trova all’interno dell’enorme complesso di villa Pusterla-Crivelli, che conta circa un milione di metri quadrati di padiglioni e giardini recintati da un muro alto due metri.
Nel 1754 Stefano Gaetano Crivelli la trasformò in una villa splendida e lussuosa, che nel tempo ospitò Ferdinando IV di Borbone, re delle Due Sicilie, e divenne il quartier generale di Napoleone Bonaparte durante la campagna d’Italia.
A inizio Ottocento fu abbandonata e poi acquistata dal Comune di Milano,che nel 1863 la ristrutturò e la trasformò in ospedale psichiatrico.
La clinica poteva ospitare al massimo 900 malati, ma divenne ben presto sovraffollata:
all’apertura ci vivevano già 1121 pazienti,che a fine secolo divennero 1250,curati da soli sei medici.Fu necessario quindi ampliare la struttura e costruire nuovi padiglioni,dove i malati vennero poi  suddivisi in base alla gravità e alla tipologia delle malattia. 
Con l’entrata in vigore della legge Basaglia, nel 1978,anche il manicomio di Mombello venne chiuso poi smantellato definitivamente nel 1999. 
Da allora il complesso è stato abbandonato e nelle immagini che seguiranno che ho scattato io stessa potrete intravedere ciò che resta oggi.Ci sono stanze con letti sperduti e materassi a terra, scartoffie,schedari e archivi,macchinari distrutti,tetti semicrollati,vetri rotti e le recenti scritte sui muri realizzate dai ragazzi.


















































































“…ed aspettavamo lì, sul ciglio della porta, aspettavamo di vedere i matti. 
Ed alla fine passavano, in fila per due, 
con le loro casacche grigie, passavano per andare in città… 
noi non avevamo l’uomo nero per spaventare i bambini,
 avevamo i matti di Mombello”







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